MILANO
|
Stava partendo sotto i peggiori auspici, la mia prima partecipazione all'UMPA, manifestazione giunta ormai alla sua 14°ma edizione. I bollettini meteo, sin dalla settimana precedente, parlavano chiaro e non davano scampo: “NEVE ABBONDANTE ANCHE IN PIANURA PADANA”
Mai errore fu sì gradito.
Aspettavo impaziente l'sms del prez che, viste le condizioni meteo, comunicava a tutti il regolare svolgimento dell'evento. Un'ultimo controllo alla moto, infilo casco e guanti e imbottito come l'omino Michelin, parto alla volta di Milano.
Sul luogo dell'appuntamento ritrovo amici che non vedo da tempo, poi, dopo i saluti di rito ed aver aspettato gli ultimi arrivati, partiamo in corteo alla volta del “CBM” Centro del bambino maltrattato, cooperativa ONLUS, che assiste bambini oggetto di maltrattamenti e quindi sotto tutela.
Sui loro volti si leggevano chiaramente eccitazione mista a stupore. Per nulla impauriti però dal frastuono delle nostre moto, i bambini si sono subito avvicinati a noi, chiedendoci di salire sulle stesse.
In attesa che alcuni di noi decidevano il percorso, il meno accidentato per la loro incolumità, all'interno di un cortile abbastanza sconnesso, altri, li facevano accomodare sulle moto, i più intraprendenti ci riempivano di domande, <<cos'è questo, come si accende, ma va veloce?? ecc, ecc.>>
Fatti diversi giri, ora su una moto ora sull'altra, le educatrici, ci hanno fatto accomodare in un salone del centro, ove si è svolta la consegna dei regali, frutto di donazioni varie in alcuni casi e di acquisto da parte del club all'occorrenza.
Una motociclista del gruppo, mascherata per il caso da befana, ha provveduto alla consegna degli stessi ai bambini, che con molta fatica, viste le dimensioni delle scatole contenenti i regali, risultavano in alcuni casi più grosse di alcuni di loro. A turno, opportunamente chiamati da una educatrice, quando tornavano al loro posto, si accingevano velocemente ad aprire la scatola e i pacchetti in essa contenuti, sparpagliando regali su tutto il pavimento.
La contentezza, gliela si leggeva negli occhi e dalle loro espressioni. Dopo aver giocato con loro un pochino, è venuto il triste momento dei saluti, che, da parte nostra, lascia il ricordo di aver donato, soprattutto un po' di felicità a questi bambini e da parte loro, la consapevolezza di avere sempre UMPA, cioè Un Motociclista Per Amico.
by bikerEdo |